Coronavirus, crisi vendita di spumante: le bollicine diventano gel igienizzante
La grande distribuzione di spumante entra in crisi a causa del coronavirus: la chiusura dei ristoranti, infatti, ha fatto crollare le vendite. Una ricerca di Iri ha rivelato che solo a Pasqua è stato registrato un calo del 38% nelle vendite, mentre a marzo gli acquisti sono scesi del 5,4%. In controtendenza, invece, la vendita di vini Doc e Igt, boom del vino da tavola. Durante la quarantena, quindi, esplode la vendita di vino “perché il consumo a casa ha sostituito, in parte, quello fuori casa”. Al contempo, però, “è diminuita la spensieratezza e quindi la volontà di stappare uno spumante”.
Come riutilizzare le produzioni invendute? Come riporta Repubblica, i produttori pronti a “trasformare” 400 milioni di bottiglie in alcol da usare come disinfettante. In questo modo sarà possibile liberare spazio nelle botti e nei silos prima della vendemmia del 2020.
Coronavirus, crollo vendite di spumante
Virgilio Romano – business insignith directory di Iri – ha commentato il report realizzato da Vinitaly sulle vendite nelle catene della distribuzione moderna. Quello che emerge durante l’emergenza coronavirus è un aumento del consumo di vini da tavola, Doc e Igt e una crisi nelle vendite di bottiglie di spumante. Stando ai dati, infatti, a marzo la vendita dei vini Doc e Docg nella grande distribuzione è aumentata del 9,9%, mentre i vini Igt del 4,0%. Invece per quanto riguarda le bollicine si registra un calo del 5,4%, mentre il Prosecco è cresciuto dell’8,3%. Nelle due settimane pasquali la flessione per gli spumanti è stata ancora più sensibile (-38%), mentre le vendite di vino sono aumentate del 10,2%.
Secondo Romano, “da inizio anno la crescita maggiore la fanno registrare il vino IGP ed il vino Comune (da Tavola). La crescita dei vini Doc/Docg – inoltre -, pur sostenuta, è frenata probabilmente dalla minore scelta assortimentale presente nei negozi più piccoli e dal minor tempo dedicato all’acquisto, conseguenza delle indicazioni fornite dai punti vendita di ridurre i tempi della spesa“.
Per Giovanni Mantovani – direttore generale di Veronafiere -, infine, “la crescita degli acquisti di vino nella Grande Distribuzione in regime di lockdown è significativa, in particolare a volume, ma non basta a colmare il gap di domanda che si è creato con la chiusura del canale Horeca, specie per la fascia alta delle etichette”.
“I dati – prosegue Mantovani – dimostrano una oggettiva propensione al risparmio, specie nel mese di aprile, da parte dei consumatori in questo momento particolare in cui anche Vinitaly è al fianco del settore per favorire il rilancio attraverso il business in tutte le sue declinazioni”.